Nella seconda metà del '700 il marchese Paolo Antonio Menafoglio[1] acquistò dei terreni sul colle di Biumo Superiore, fece innalzare dei grandi muri perimetrali, che furono in seguito riempiti di terra, e sulla sopraelevata così ottenuta fece erigere la sua villa: un grande fabbricato a tre piani, a forma di U,[1] situato in posizione panoramica[2] e aperto verso un ampio giardino all'italiana (con elementi spontanei), quasi sospeso sopra la città di Varese[3], unito con un ponte all'altrettanto sontuoso parco confinante delle Ville Ponti.
Nel 1956 il nuovo proprietario della villa, il conte Giuseppe Panza di Biumo, appassionato di arte contemporanea (soprattutto statunitense), iniziò a raccogliere nella villa un'ampia collezione di questo tipo di arte.
Nella villa "vera e propria" raccolse opere quali tele monocromatiche e sculture minimaliste, opera degli artisti Phil Sims, David Simpson, Ruth Ann Fredenthal, Max Cole, Maria Nordman, Martin Puryear, Ford Beckman, Ross Rudell, Alfonso Fratteggiani Bianchi, Ettore Spalletti, Lawrence Carroll, Stuart Arends, Allan Graham, Winston Roeth. In totale la dimora contiene cento opere di artisti contemporanei, armoniosamente accostate a preziosi arredi del XVI-XIX secolo ed esemplari di arte africana e precolombiana.
Nel 1996 la villa entrò a far parte del patrimonio del Fondo Ambiente Italiano, a seguito della donazione dei proprietari Giuseppe e Rosa Giovanna Panza di Biumo, che si limitarono a mantenere il secondo piano come loro abitazione. Il FAI provvide ad effettuare i necessari restauri ed adeguamenti strutturali; nel 2001 la villa fu aperta al pubblico.
Iscrizioni: rotaryvarese@hotmail.it
(Da Wikipedia)
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